LA CASA...
CHE VIVE GIA' NEL FUTURO!


L’indirizzo dell’edilizia moderna è sempre più orientato verso la costruzione di tanti edifici realizzati secondo un unico metodo, considerato valido per tutti, indipendentemente dal luogo e dal clima. Il risultato sono queste case-contenitore, praticamente “inattaccabili” all’esterno e “pronte” all’interno a scaldare di più, rinfrescare di più, ventilare di più… un trend che sembra dimenticarsi degli effetti collaterali che queste “scatole” hanno sull’ambiente e sulla salute delle persone. Che bello sarebbe riparare ai danni provocati finora, limitando l’impatto ambientale con materiali diversi da quelli di uso comune? Trascorrere tutto il tempo che desideriamo nelle nostre case, senza doversi più preoccupare per la nostra salute? Poter respirare in armonia con l'ambiente che ci circonda?

Proprio cercando queste risposte si è definito un nuovo modo di pensare la casa, dando vita a CASA BIOETICA®.

L'esigenza di definire un Protocollo Progettuale-Costruttivo "multidisciplinare" di tale portata deriva dalla necessità di chiarire alcune questioni che l'edilizia odierna sembra lasciare in sospeso e che, putroppo, influenzano o addirittura gravano sulla vita del Pianeta.
CASA BIOETICA® è un Progetto "modello" integrato e flessibile che di volta in volta si “adatta” all’ambiente e al paesaggio in cui va ad inserirsi; un quadro realizzato ad hoc, a seconda delle zone climatiche, della situazione geologica, delle caratteristiche sismiche del luogo… CASA BIOETICA® usa rigorosamente materiali bio-ecologici e certamente sostenibili che hanno un bassissimo impatto energetico-ambientale durante l'intero ciclo di vita* e non sono nocivi per la salute. Materiali naturali e “sani” come la terra cruda e la canapa che allontanano allergeni, batteri, proteggono dalle onde elettromagnetiche, mantengono l’aria pulita e un livello termoigrometrico ideale per l’Uomo. In un sistema casa così non ci si prende cura soltanto dell’ambiente, ma anche e soprattutto delle persone. L’Associazione Internazionale Slow Food promuove da tempo la filosofia del cibo “buono, pulito e giusto” al fine di ridare valore ai prodotti alimentari di alta qualità e ai loro produttori. Così come è importante per la salute prendersi cura di cosa si mangia, è altrettanto fondamentale prendersi cura di come si vive, di dove si vive. Per semplificare, usando le stesse parole del famoso slogan appena citato, CASA BIOETICA® è:

Buona perché i materiali da costruzione che utilizza sono traspiranti, prodotti e lavorati senza l’impiego di sostanze nocive o irritanti. Solo materiali dalle caratteristiche eccezionali che contribuiscono a prevenire molti disturbi e malattie delle vie respiratorie quali asma e allergie. Tali proprietà si rivelano fondamentali per una corretta prevenzione della SBS (Sick Building Syndrome) traducibile come “sindrome dell’edificio malato”, patologia riconosciuta ufficialmente dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Pulita perché i suoi materiali e le tecnologie costruttive rispettano la Natura e regalano all’ambiente-casa una naturale sensazione di benessere.

Giusta perché ha costi equi e certi, che valorizzano in breve tempo l'investimento fatto.



CASA BIOETICA® sa essere anche molto "protettiva", sopporta gli eventi sismici particolarmente intensi più di qualsiasi altro tipo di costruzione, reagendo dinamicamente alle azioni che causano significative accelerazioni della struttura e dei suoi componenti.

L'involucro edilizio non teme ne' le aggressioni degli agenti atmosferici ne' il fuoco ed è opportunamente pensato, in base al tipo di materiali e al comportamento termo-igrometrico delle stratigrafie, per ottimizzare il rendimento e i consumi degli impianti all'interno degli ambienti (riscaldamento, raffrescamento, ventilazione, umidificazione e deumidificazione).
In tal senso, è una valida proposta attuativa per soddisfare i requisiti delle nuova Direttiva Europea EPBD che richiede entro il 2021 la costruzione di edifici a "energia quasi zero" (nZEB)
La casa manterrà il suo valore integro nel tempo, a differenza di quanto sta accadendo oggi per molti edifici di Classe C, D, E, F.
Simile perdita di valore, purtroppo è prevista in tempi relativamente brevi anche per gli edifici di Classe A e B, i cui consumi vengono calcolati tramite l'impiego di software "a regime stazionario", inadeguati a fornire risultati attendibili.

CASA BIOETICA®
invece, attesta i reali consumi impiegando avanzati strumenti di Simulazione Dinamica, superando le odierne carenze normative.

Innovativa anche se costruita con materiali antichi, non ha bisogno di compensare con impianti fotovoltaici smisurati e macchine le lacune di un involucro edilizio poco valorizzato. Si alimenta grazie al sole ed è in grado di produrre più energia di quella che consuma, CASA BIOETICA® è la Casa Passiva che vive già nel futuro!


È il risultato di un equilibrio armonico tra diversi materiali, l’ambiente circostante e le persone, raggiunto dai migliori Ingegneri ed Architetti dando forma e colore a un disegno che in sede di progettazione tiene conto di tutti gli aspetti, dalla tecnica delle costruzioni, alla valutazione bioclimatica fino alla cura del design

CASA BIOETICA® è concepita per essere davvero come una ‘terza’ pelle, viva e traspirante, bella, accogliente, una casa in cui poter trascorrere il tempo che desideriamo senza preoccupazioni; in grado di assistere ai cambiamenti del tempo, senza subirli… 
un investimento fatto per restare, generazione dopo generazione.

*Il ciclo di vita di un edificio comprende diverse fasi:

  • l’estrazione e il trasporto delle materie prime
  • la loro trasformazione in semilavorati o prodotti finiti e il loro trasporto nel cantiere per l’utilizzo
  • la costruzione del fabbricato
  • il periodo di utilizzo dell’edificio, con il funzionamento degli impianti e le manutenzioni dei componenti dell’edificio
  • la fine dell’utilizzo, con la dismissione che porta allo smontaggio dei componenti e al loro reimpiego o alla discarica

ESISTE UNA "CASA PASSIVA"...
IDEALE PER L’ERA nZEB?

Sembra sia diventato un vizio quello di consumare in modo esagerato senza considerare le possibili conseguenze. Basti pensare alle temperature record che stanno caratterizzando la nostra estate. Gran parte delle strutture che abitiamo non sono all’altezza di gestire questo caldo, quindi si ricorre in misura prolungata ai climatizzatori.
Ormai si vive con l’ansia di accendere il condizionatore perché non si sopporta il caldo, ma se non lo accendiamo, la casa assomiglia a un forno. Purtroppo, questa “moda” di accendere i condizionatori, invece di ripensare gli edifici e il modo di costruirli, è soltanto uno di quei comportamenti che sta causando gravi problemi alla salute dell’Ambiente. Non solo provoca le emissioni di gas, anzi aggrava il problema del riscaldamento globale, oggi in terribile aumento. In poco tempo potremmo provocare lo sconvolgimento dell’intero assetto climatico fino ad arrivare addirittura all’estinzione di molte specie animali e vegetali. In questo senso si sta muovendo anche la Direttiva Europea per le prestazioni energetiche degli edifici che mira a ridurre entro il 2020 i consumi energetici e le emissioni globali di gas serra, imponendo dopo tale data solo “edifici a energia quasi 0” (Nearly Zero Energy Building). L’nZEB, a grandi linee, è un immobile caratterizzato da un involucro ad alta prestazione e impianti ad alto rendimento, alimentati da fonti rinnovabili di energia.

L’atteggiamento più comune per rispondere a questi “obblighi” è rientrare nei limiti previsti dalla legge con numeri e misure, senza pensare alle conseguenze che certe scelte costruttive comportano, soprattutto sul benessere delle persone, sui loro portafogli e, ancora di più, sulla salute del Pianeta. La dimostrazione sono quelle case che vengono indicate come “passive” pur essendo edifici super-isolati che in estate dipendono dal climatizzatore, che per cambiare aria hanno bisogno della VMC (ventilazione meccanica controllata), per combattere l’eccessivo accumulo di umidità, hanno bisogno di deumidificatori…

Può darsi anche che questo tipo di case possano essere percepite come “ecologiche” (solo perchè hanno i pannelli solari!), peccato che ospitino al loro interno talmente tante macchine da richiedere apparecchiature fotovoltaiche enormi, senza tener conto degli sforzi necessari per predisporre tali impianti. Troppo spesso si dimentica che l’energia, rinnovabile o meno, costa e che la vita di tutti i “sistemi” atti a produrla è limitata nel tempo e sempre legata a costi onerosi di produzione, installazione, manutenzione e smaltimento. Il rischio in agguato, purtroppo, è quello di continuare a costruire male: “case-forno” dipendenti solo da tecnologie energivore.

L’obiettivo di tutti dovrebbe essere quello di trovare soluzioni adeguate alle esigenze delle varie zone climatiche e costruire con materiali sani. La terra cruda, la canapa ed altri materiali naturali per i quali è necessaria poca (pochissima!) energia. Energia rinnovabile in quantità contenute perché per funzionare gli edifici sfruttano le proprietà di cui dispongono naturalmente.

Realizzare case in cui al primo accenno di sole, non si debba per forza chiudere le finestre e accendere il clima, ma case studiate applicando la Progettazione Bioetica™, che possano integrarsi perfettamente in un Ambiente, senza danneggiarlo; che possano conservarne la salubrità, salvaguardando anche la salute delle persone che vi abitano; che possano soddisfare in tutto e per tutto i requisiti di sostenibilità ambientale…
soluzioni oggi davvero possibili, ma che per qualcuno, forse, sono ancora un “sogno”.



LA CASA "ECOLOGICA" IN LEGNO...
E' BIOEDILIZIA?

Negli ultimi tempi i concetti di “eco”, “bio”, “sostenibilità”, “risparmio energetico”… sono inflazionati (anche troppo!) e per niente rispettati: si continua a costruire in maniera poco etica, senza tener conto dei materiali utilizzati, dimenticando la salute dell’ambiente e, ancora di più, quella dell’Uomo.

Infatti, quando si parla di Bioedilizia, ci si concentra sull’efficienza energetica degli edifici, dimenticando completamente l’aspetto dei materiali da costruzione, dell’arredamento che, con le loro emissioni nocive, rappresentano invece elementi di valutazione fondamentali per fare di una casa un ambiente sano. La dimostrazione sono le odierne case prefabbricate in legno cosiddette "ecologiche", dove solo parte del telaio strutturale è realizzato con questo nobile materiale senza prestare attenzione agli altri elementi di completamento: vari prodotti isolanti a "base di fibre naturali"; cartongesso derivato da processo di desolforazione; collanti bicomponenti ad alto contenuto di VOC; vernici a base di solventi come idrocarburi clorurati; xiloli; toluene; intonaci addittivati con resine chimiche; pannelli vinilici OSB in scaglie di legno riciclate; pannelli truciolari; pannelli in legno multistrato X-Lam; etc. Spesso, questi ultimi materiali a base di legno usano collante poliuretanico, che è composto di sostanze altamente reattive, gli isocianati*.
La loro tossicità è superiore a quella della formaldeide.
Certo, non è sempre vero che la naturalità sposi la tutela dell'ambiente e la salute delle persone, basti fare l'esempio della lana minerale, una fibra naturale ma pericolosa e cancerogena per inalazione oppure della fibra di legno, anch'essa naturale, la cui produzione richiede però una grande quantità di energia (circa 1500 Kwh/mc). In questo campo, infatti, è molto facile cadere in equivoci e molti prodotti che si autodichiarano "bio-ecologici", di ecologico e biocompatibile in realtà non hanno niente, se non il nome o qualche aggettivo vicino, che spesso mettono in risalto dettagli insignificanti al fine di catturare i consumatori più sensibili.
Senza dimenticare che quando sarà necessario il loro smaltimento in discarica, tutti questi materiali risulteranno "rifiuti speciali".

Purtroppo, nella Bioedilizia come anche nell'agricoltura biologica e in altre varie buone pratiche, stanno prevalendo logiche di mercato che poco si adattano ai principi di sostenibilità ed equità che le contraddistinguono. Così si corre il rischio di snaturare quei valori originali, sani, per i quali tutt'ora questi settori resistono e continuano a guadagnare credito.

*Gli isocianati:
sono i composti di partenza non reagiti, utilizzati per la produzione dei poliuretani. Uno di questi, il difenilmetandiisocianato, forma diaminodifenil-metano, sostanza ad alto sospetto di cancerogenicità. Anche a basse concentrazioni di vapori e polveri nell'aria dell'ambiente possono provocare seri problemi di salute: irritano le mucose di naso, gola e polmoni, sono causa di accessi di tosse e bronchiti a base allergica.

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